Facciamo subito una piccola ma doverosa premessa: non esiste una risposta univoca che vada bene per tutti i contesti. Questo perché, come vedremo più avanti, la normativa di riferimento varia da regolamento condominiale a regolamento, ma anche da Comune a Comune. Oltre a questo c’è da tenere a mente un punto fondamentale: come ha sancito la Cassazione (Cass. 11 febbraio 2011 n. 3440) le cose non sono mai semplici da dimostrare.
Cosa dice la legge sui rumori molesti
La normativa vigente fornisce indicazioni soltanto su quali sono le immissioni sonore (o di altra natura) non torrelabili ma non specifica da nessuna parte quali sono gli orari in cui si possono svolgere attività considerate rumorose.
La normativa di riferimento è data da due articoli: l’articolo 844 c.c. e l’articolo 659 c.p.:
Art. 844. Codice Civile – Immissioni
Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi.
Nell’applicare questa norma l’autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un determinato uso.
ed
Articolo 659 Codice Penale – Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone
Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a trecentonove euro.
Si applica l’ammenda da centotré euro a cinquecentosedici euro a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell’Autorità.
In caso di rumori molesti si deve dunque valutare di caso in caso la natura del rumore prodotto, l’attività che l’ha causato etc.
Gli orari: le norme variano di Comune in Comune
Come abbiamo detto ad inizio articolo, per quanto concerne gli orari consentiti, si deve far affidamento al regolamento di Polizia Locale del Comune nel quale è ubicato l’immobile.
I trasgressori, in questo caso, andranno incontro a sanzioni amministrative che variano a seconda del regolamento.
Per scoprire quali sono gli orari consentiti dovete far affidamento alla Polizia Locale del vostro Comune o all’amministratore del vostro Condominio.
Gli orari e il regolamento di condominio
Anche il regolamento di condominio può contenere disposizioni riguardanti i rumori. In questo caso dobbiamo distinguere fra i due tipi di regolamento.
In caso di regolamento assembleare, si può ad esempio stabilire in quali orari è vietato svolgere attività rumorose nel cortile condominiale (ammesso che ci siano ancora bambini che giocano a pallone nel cortile del proprio condominio n.d.r.). Per questo tipo di regolamenti non è comunque possibile andare in deroga ai limiti sanciti dalle norme pubbliche.
Diverso è invece il caso di regolamento contrattuale. In questo caso possono esserci norme che limitano l’uso delle singole unità immobiliare. In questi casi troviamo, ad esempio, norme che gli orari per l’accensione della lavatrice o per poter suonare uno strumento musicale. In caso di violazione di queste norme, l’Amministratore di condominio, se autorizzato dall’assemblea, può sanzionare i condomini con un’ammenda fino ai € 200 e che può raggiungere gli € 800 in caso di recidiva.
Tuttavia individuare la causa di alcuni rumori è difficile (pensiamo ad esempio a qualcuno che suona uno strumento musicale). Per alcuni rumori è poi difficile provare se sono o meno rumori intollerabili: basti pensare allo spostamento di sedie o divani del vicino del piano di sopra, rumori a cui tutti, prima o poi, entriamo in contatto, sia come soggetti passivi che come soggetti attivi.
Per rumori come scarpe con tacco, spostamento di sedie e mobili, tv alta o condizionatori, l’amministratore non è altresì competente per le liti fra condomini se questi rumori non violano espressamente il regolamento.
E se il regolamento condominiale non dice nulla?
Se il regolamento condominiale non dice nulla a riguardo le uniche forme di tutela sono quelle previste dagli articoli 844 c.c. e 659 c.p. poiché, provare la violazione di un regolamento comunale è spesso una impresa difficile.
Il dialogo e il buonsenso ci salveranno
Ricapitolando dunque, fatto salvo le norme succitate, per i rumori in condominio, non ci sono regole univoche. Quello che mi sento di consigliarvi è di, salvo casi eccezionali, evitare azioni legali con i vostri vicini in caso di rumori saltuari. Se avete un vicino anziano o con dei bambini che di tanto in tanto strisciano le sedie o fanno rumore, be siate tolleranti con i vostri vicini, perché un giorno potreste essere dall’altra parte. In questi casi, oltre alla tolleranza, basta il più delle volte far presente al vicino il vostro problema e quello, quasi sicuramente (quasi perché c’è sempre quello che se ne frega di tutto e di tutti n.d.r.), cercherà di limitarsi e ridurre il disagio nei vostri confronti. Il dialogo e il buonsenso vincono sempre su tutto.